📜ᑭᗩᖇOᒪᗩ ᗪI ᗪIO: Gv 6,1-15 Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.

🪔 ᖇIᖴᒪEᔕᔕIOᑎE: È come se la liturgia ci dicesse che il risorto è colui che vede la nostra fame e sete di giustizia e di felicità e la sazia. Giovanni riporta due particolari che gli altri evangelisti non segnalano. È Filippo, lo straniero del gruppo, ad accorgersi della fame della folla e a fare un rapido calcolo sul costo di un loro possibile intervento: per sfamare tutti non è sufficiente l’equivalente di duecento giornate di lavoro! Un compito impossibile. Ma, annota Giovanni, l’iniziativa di un intervento proviene da un adolescente, un ragazzo disposto a condividere la propria merenda. Dio ama l’incoscienza degli adolescenti, come ha amato il re Davide e la piccola Maria di Nazareth. Impariamo un po’ da loro a sognare e a metterci in gioco!